Recensioni
WINTERAGE – Nekya
I Winterage tornano sul mercato con questo terzo disco intitolato “Nekya”. E fanno letteralmente il botto. Dopo due uscite promettenti, ma ancora acerbe, il gruppo ligure compie il definitivo salto di qualità e ci regala un album che finirà dritto dritto nella top ten di fine anno, talmente è ricco di idee e canzoni vincenti.
La principale fonte di ispirazione dei nostri arriva sicuramente dal “Turilli World”, ovvero tutte le produzioni realizzate dal chitarrista dei fu Rhapsody. Troverete quindi arrangiamenti complessi e multistrato, cori operistici, momenti teatrali, passaggi rabbiosi e tenebrosi e mille altre sfaccettature di cui sono pregne le complesse song. Si, perché i Winterage non ci regalano certo un cd facile facile, ma un prodotto che va ascoltato con cura, assimilato e che può regalare emozioni, come solo il symphonic power di questo tipo sa fare.
L’opener “Simurgh the Firebird” ci introduce nell’universo di “Nekya” e scopriamo subito quanto il violino di Gabriele Boschi sia fondamentale nel sound dei nostri. I passaggi, gli assoli, i vari momenti in cui lo strumento tanto caro a Stradivari diventa protagonista, cambiano l’atmosfera dei brani, li rendono accattivanti, senza risultare per forza stucchevoli. I cori possenti che accompagnano i pezzi si fanno qua e là preponderanti come in “The Cult of Hecate” e riescono a dare enfasi alle vocals già di per se molto teatrali di Daniele Barbarossa. Ecco, il frontman sarà il vero pomo della discordia, perché la voce cosi operistica, così diversa dal concetto di interprete power metal, potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma che, secondo noi, è il vero segno distintivo dei Winterage.
Gli arrangiamenti decisamente “film score”, i passaggi più riflessivi e cinematografici, ci accompagnano nel corso del disco tra tantissimi picchi qualitativi e pochissime sensazioni di stanca (forse la sola “La Fonte dell’Essenza”, vicina ai lenti in italiano dei Rhapsody, ma ormai poco sorprendente), nel corso dei 45 minuti di durata (8 song, più intro e outro, come da copione). I Winterage stanno già raccogliendo i frutti del proprio lavoro, anche a livello internazionale, viste le date in giro per l’Europa già annunciate. Ora tocca a voi immergervi nelle atmosfere di “Nekya”, un disco che non può mancare nella collezione dei fan del power metal sinfonico di classe ed eleganza.
Country: Italy
Style: Symphonic Power Metal
Label: Scarlet Records
Top Song: The Cult of Hecate