Recensioni
TULIP – The Perpetual Dream
Ero impaziente di ascoltare questo The Perpetual Dream secondo disco dei Tulip, band che amo in modo smisurato e che assieme ad Ignea ed Illumishade, a mio modo di vedere, rappresenta la nuova frontiera del metal, una normale evoluzione che guarda al moderno miscelando la memoria del metal del passato e delle melodie vincenti che lo hanno caratterizzato alle ritmiche cazzute e ricercate provenienti dal metalcore più recente.
Ora che l’ attesa è finita posso riempirmi le orecchie di metallo liquido mentre il petto vibra sotto i colpi delle ritmiche devastanti del quartetto statunitense. Quarantasei minuti di puro godimento ed ogni secondo di musica ha qualcosa per cui vorrete ricordarlo, soluzioni mai banali ma al contrario sempre stupefacenti, nel vero senso della parola, ogni pezzo risulta una meravigliosa sorpresa. La musica dei Tulip regala sensazioni pari a quelle indimenticabili della mattina di Natale, quando eravamo bambini e trovavamo i pacchi regalo sotto all’albero.
“Ghost Of Kyiv” è un tritasassi che avanza inesorabile verso l’ascoltatore e non lascia scampo grazie a melodie monumentali. La struttura del pezzo è costruita in puro stile metalcore: non ci sono strofa, ponte e ritornello ma una continua soluzione melodica che evolve e si trasforma con naturalezza. “The Hanged Man” invece ha una struttura più tradizionale ed una dinamica più ampia forse è anche per questi motivi che lo sceglierò come top song, spettacolare.
Un album tutto da scoprire e da gustare a pieno, cattivo, progressivo, melodico, intenso e chi più ne ha più ne metta. Non esistono momenti di stanca o pezzi in cui l’ascoltatore possa pensare che la proposta non sia interessante. Un capolavoro. Prendete e godetene tutti.
Country: USA
Style: Modern Metal
Label: Self Produced
Top Song: The Hanged Man