Recensioni
THE ABBEY – Word of Sin
I “The Abbey” sono una nuova band progressive doom nata da un’idea del polistrumentista e cantante Jesse Heikkinen, che insieme ad altri nomi più o meno famosi (Vesa Ranta, ex batterista dei “Sentenced”, Natalie Koskinen cantante degli “Shape of despair” e Janne Markus dei gothic metal “The man eating tree”) ha deciso di cimentarsi in questo progetto, a sua detta ispirandosi a “Red” dei King Crimson, o a band quali Electric Light Orchestra, Yes e Queen per le parti vocali.
La opener “Rat King” è una piccola perla, una bellissima traccia sia nelle parti cantate che in quelle strumentali che ci fa capire da subito che non siamo di fronte ad un semplice album doom; la produzione è decisamente ben curata, i suoni sono pieni e potenti, e il brano è reso ancor più interessante grazie a delle orchestrazioni molto cinematografiche, che ritroveremo anche nelle successive tracce. La chiara impressione, anche ascoltando il bellissimo singolo “A thousand dead witches” è quella di ascoltare i Ghost, per il tipo di sound, le atmosfere ma soprattutto per le tante parti corali che la band può permettersi grazie alle due voci di Jesse e Natalie che si intrecciano e si affiancano per tutta la durata di questo lavoro.
“Starless” invece, durante gli 8 minuti della sua durata, si muove su territori decisamente progressive, “Widow’s Will” è forse il brano più “singolo” dell’album, che si apre con un intro parlato alla Type o negative e un tema che entra velocemente in testa, mentre “Queen of pain” ha un incedere più scolasticamente doom, per poi aprire ad atmosfere più fiabesche e sognanti grazie al sapiente uso di cori e synth.
Trovo che l’etichetta progressive doom sia molto adatta a questo “Word of sin”, si percepisce la volontà di aggiungere una parte più ricercata e raffinata all’essenzialità che caratterizza il doom nudo e crudo, e proprio per questo il lavoro necessita di diversi ascolti per poter essere ben assimilato e compreso; se si ha la pazienza di dedicargli un po’ di tempo risulterà sicuramente un album molto interessante non solo per chi ama il doom metal.
Country: Finland
Style: Progressive doom metal
Label: Season of Mist
Best song: Rat King