Recensioni
SERENITY – Nemesis AD
Quando si arriva all’ottavo disco in carriera non si può che essere considerati dei veterani. Ed i Serenity, che ci presentano il nuovo “Nemesis AD”, sono diventati sicuramente tra le band più stimate del power metal sinfonico. Gli austriaci, fin dagli esordi sotto l’ala protettrice della compaesana Napalm Records, hanno compiuto un cammino in crescendo, proponendoci in serie degli album convincenti. Ed anche l’ultimo nato non fa eccezione.
I Serenity attuali somigliano parecchio ai Kamelot e, non per nulla, nella opener “The Fall of Man” compare l’ex vocalist degli americani Roy Khan, a duettare col sempre bravo Georg Neuhauser. I cori operistici, i passaggi sinfonici ed eleganti, ricordano da vicino il gruppo di Thomas Yougblood, anche se i nostri mantengono una connotazione più classica, sia nei testi sia negli arrangiamenti, privi di quegli inserti futuristici degli ultimi Kamelot. Il concept che ruota intorno a “Nemesis AD” è infatti dedicato ad Albrecht Durer ed il singolo “Ritter, Tod und Teufel (Knightfall)” si ispira all’incisione “Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo”, con il suo incedere tipicamente power oriented, che esplode con un chorus epico. L’altro singolo rilasciato da qualche tempo è la più lunga e teatrale “Reflections (of AD)”, che risulta fin troppo prolissa. Dirompente nel guitar work è “Sun of Justice” in cui il neoentrato Marco Pastorino, dà il proprio contributo alla sei corde, mentre “Crowned by an Angel” è una ballad davvero emozionante, ma nient’affatto scontata.
Certo alcuni passaggi e momenti del disco suonano davvero tanto “Kamelottiani” (come l’orientaleggiante “Nemesis”), ma i Serenity, con classe e mestiere, riescono ad evitare plagi troppo evidenti, portando a casa ancora la pagnotta. “Nemesis AD” è quindi un disco che i fan della band possono acquistare ad occhi chiusi, così come gli ascoltatori del power sinfonico e maturo. Nulla di nuovo sotto il sole, ma fatto come Dio comanda.
Country: Austria
Label: Napalm Records
Style: Power Metal
Top Song: The End of Babylon
Top Album: Codex Atlanticus