Recensioni
SACRED OUTCRY – Towers of Gold
Tornano i greci Sacred Outcry dopo l’ottimo Damned for alla Time, e tornano con il solo George Apalodimas al basso, unico superstite del disco precedente, ma con un acquisto dietro il microfono che non ha certo bisogno di presentazioni: Mr Daniel Heiman!!!! Come? Qualcuno non sa chi sia??!! bene allora andate a recuperarvi quei capolavori di “Awakening the World” e “A Flame to the Ground Beneath“, poi vi date un ascolto anche ai suoi lavori con gli Harmony, e avrete i requisiti minimi per proseguire!
La proposta dei nostri si articola su un epic metal con qualche minima tinta power che ben segue l’epopea del viaggio avventuroso che raccoglie il concept marinaresco (no, non piratesco) narrato, e che vi porterà tra viaggi ed avventure avvincenti! Si passa così da momenti esplosivi ad altri più intimi, con Daniel che con la voce fa letteralmente quello che vuole, riuscendo a caricare ogni linea del pathos giusto, senza cantarsi addosso, ma restando sempre funzionale al racconto, motivo in più per applaudirlo fino a spellarsi le mani!
La produzione è ottima, questo disco suona davvero bene, anche nelle parti acustiche che nei funzionali arrangiamenti orchestrali, che restano sempre profondi e ben sfaccettati.
Troverete uno di rari mix di epicità europea (alla Blind di metà corso per capirci) e statunitense (qualcuno ha detto Warlord?) riusciti alla perfezione! Senza niente di troppo e senza nulla che manchi!
Come? Qualche brano di riferimento? Eh no! Questo è un concept riuscito alla grande, e invece di fare i saltimbanchi che passano da una traccia all’altra tipo playlist, riscopriamo i dischi che raccontano storie, come i libri, che vanno sentiti, e apprezzati, nel loro giusto contesto e ordine, come il viaggio che raccontano, dall’inizio alla fine.
Country: Greece
Style: Heavy/Power Metal
Label: No Remorse Records