Recensioni
RUINTHRONE – The Unconscious Mind of Arda
Non poteva capitarmi disco migliore da recensire essendo il sotto scritto grande appassionato di J.R.R.Tolkien e grande amante dei Blind Guardian. I nostrani Ruinthrone, al loro secondo album, uniscono il classico approccio ritmico/melodico del combo teutonico e tematiche che raccontano di personaggi ed eventi di quel meraviglioso mondo fantasy chiamato Arda.
Addirittura la voce di Haedus in alcuni passaggi ricorda proprio Hansi Kürsch dei primi lavori. Ciò nonostante non è tutto oro quel che luccica. In questo “The Unconscious Mind of Arda” possiamo apprezzare un power moderno di matrice tipicamente tedesca con ritmiche articolate e melodie epiche ed evocative. Chitarre gustosamente droppate ad aggiungere quintali di roccia sulla schiena dell’ascoltatore (vedere la opener “The Dreamweaver”), richiami orchestrali mai troppo pomposi e la voce del già citato Haedus che viaggia su lidi a volte heavy a volte addirittura vicini al growl ma sempre con l’orecchio rivolto alle timbriche del buon Hansi.
E’ proprio questo aspetto che rischia di essere un boomerang per il sestetto romano; già dalle prime note è chiara la loro intenzione di ripercorrere i passi del Guardiano Cieco sotto praticamente tutti i punti di vista: duetti di chitarra solista, coroni epici e perfino architetture complesse dei pezzi (come in “For Those Who Remain”). Questa ostinata ricerca durante i 53 minuti di ascolto diventa fin troppo evidente risultando un po’ stucchevole. Nel complesso un buon disco suonato alla grande e prodotto altrettanto bene dalle sapienti mani di Giuseppe Orlando (drummer di svariate band ed ex Novembre) nei suoi Outer Sound Studios, ma alla lunga la mancanza di personalità diventa un difetto.
Country: Italy
Style: Epic Metal
Label: Rockshots Records
Top Song: The Past is Yet to Come