Recensioni
OVERKILL – Scorched
Gli Overkill sono una delle poche certezze della vita ! “Scorched” è il loro ventesimo album ( !!! ) ed è quello che si è fatto più aspettare nella loro lunga carriera… ben 4 anni di distanza dal precedente “The wings of war”, anche se a dire il vero era stato inizialmente programmato per aprile 2021 ma poi, causa COVID e altri ritardi, l’uscita è stata posticipata fino ad oggi.
Nella stessa data di uscita di “Scorched” viene pubblicato anche “72 seasons” dei Metallica, e vi lascio già immaginare le differenze: qui siamo di fronte ad un album di thrash old-school, le canzoni non hanno la brillantina sui capelli, non passano in diffusione nei centri commerciali e in radio sarà impossibile ascoltarne una tra un brano degli Oasis e un altro dei Nirvana.
La opener “Scorched” apre alla grande, con un intro molto classico e vagamente maestoso e una parte in doppia cassa che però, salvo alcune altre sporadiche fughe in avanti, si concretizzano in un mid tempo piuttosto arrogante e vario, forse un po’ dispersivo nella seconda parte ma comunque perfetto per rompere il ghiaccio. Ma il godimento vero, almeno per il sottoscritto, arriva con le tracce più veloci: “Harder they fall” accelera di brutto ed è indubbiamente una delle migliori tracce dell’album, “Twist of the Wick” va anche oltre ed è come un treno che vi investe ai 300 km/h, e la bellissima “The Surgeon”, il primo singolo estratto, è thrash fuso e colato dritto nelle orecchie, con riff che volano sulle tastiere delle chitarre e la batteria che picchia come una mitragliatrice dalla precisione chirurgica.
Le parti vocali poi sono sempre efficaci e, a mio parere, culminano in “Fever”, un rock ‘n roll alla Overkill che lascia alla voce maggiori spazi di espressione grazie a delle belle frasi strumentali arpeggiate e atmosfere meno serrate (almeno all’inizio) che consentono a Blitz di cantare suadenti melodie prima di tornare sul suo registro tagliente; magistrale anche la prova degli altri membri della band, con una parte chitarristica davvero ineccepibile e una sezione ritmica schiacciasassi ! Ascoltatevi “Bag o’ bones” e capirete cosa voglio dire… Un pezzo super groovy che rallenta per un attimo i bpm e che, come “Fever”, permette alla band di prendersi qualche libertà in più e lascia spazio a ritmi più intricati e dinamici, con diversi cambi che tengono alta l’attenzione fino alla fine.
I 50 minuti di durata di quest’album alla fine volano via senza quasi accorgersene ! Anche stavolta gli Overkill non ci deludono, e anche se con qualche anno di attesa più del solito sfornano un altro pezzo da novanta. Se vi considerate dei metallari lasciate perdere l’album con la copertina gialla e sparatevi a manetta questo qui, non ne rimarrete delusi !
Country: USA
Style: Thrash Metal
Label: Nuclear Blast
Best Song: Harder they fall