Recensioni
OBITUARY – Dying of Everything
Quando faccio partire un album degli Obituary, nuovo o vecchio che sia, la prima sensazione è quella di essere abbracciato calorosamente da qualcuno che mi dice “bentornato, qui sei al sicuro!”. Già, perché gli Obituary sono una delle poche certezze della vita… quando partono i primi riff marci, droppati, quella distorsione indimenticabile e John Tardy inizia a “cantare” percepisco il comfort di una morbida poltrona davanti al caminetto, perché sono sicuro che, se è quello ciò che voglio, loro sanno darmelo senza deludermi mai.
Eccomi quindi, con colpevole ritardo, a parlare di questo quattordicesimo “Dying of everything”, e già dalla mia introduzione avrete capito cosa potete aspettarvi, ma probabilmente rimarrete piacevolmente colpiti dalla opener “Barely alive”, che parte in quarta e mette subito in chiaro le cose, con un urlo straziante e un simil-blast beat, prima di passare al canonico tu-pa-tu-pa-tu-pa; c’è poi anche spazio per un brevissimo solo e un paio di fighissime parti strumentali di slayeriana memoria che portano dritte all’inferno!
Come l’incedere dei passi di un esercito, “War” inizia con i colpi di Donald Tardy sui fusti della sua batteria, mentre il riff principale ripetuto come un mantra ci porta al solo e alla conclusione di questa marcia verso il fronte; molto bella anche la title track, in pienissimo stile Obituary e caratterizzata da stop & go e accelerazioni/rallentamenti che senza dubbio dal vivo inciteranno al moshpit!
Si prosegue in scioltezza fino alla finale “Be warned”, che con il suo riff doom ci accompagna lentamente alla fine di questo “Dying of everything”.
Gran bell’album per me, un ritorno molto gradito da ascoltare sdraiati sul vostro tavolo autoptico preferito!
Country: USA
Style: Death Metal
Label: Relapse record
Best Song: Barely Alive