Recensioni
MARIANAS REST – Auer
“Auer” è il quarto album dei Marianas Rest, band melodic death/doom che vede tra le sue fila Aapo Koivisto, tastierista degli Omnium Gatherum; l’album esce nell’anno del decimo anniversario della band e si compone di 8 brani per una lunghezza totale di circa 55 minuti.
Già dalla title track è evidente la proposta della band: un metal/doom molto decadente e melodico, con voce scream e atmosfere rallentate e malinconiche; il singolo “Diseased”, presentato insieme al bel videoclip i cui colori contrastano molto con l’angoscia trasmessa dal pezzo, si apre con mia sorpresa con gli spezzoni audio di una “intervista” degli anni 60 che già tempo fa avevo visto su YT (insieme ad altri 20 milioni di persone) di un dottore con il suo paziente che soffre di schizofrenia catatonica: al termine della frase “people dislike me because I’m not completely like them…” parte un riff potentissimo che insieme alla voce disperata di Jaako Mantymaa ci accompagna in quello che sembra essere il viaggio nelle profondità della mente malata di quel paziente, che però termina con una melodia più rassicurante che lascia intravedere un po’ di luce e speranza in fondo a questo tunnel di follia.
Si ritorna a suadenti e malinconiche melodie con “Lights reveals our wounds”, dove si percepisce forte l’influenza del sound degli Omnium Gatherum, mentre “White Cradle”, dopo l’iniziale riff trionfale, allenta un po’ la presa virando su atmosfere sognanti mentre la voce growl lascia spazio a cori che sembrano echi lontani; “Fear travels fast” è il brano più veloce degli 8, mentre “The hanging blade” il più lungo (nove minuti abbondanti), ma entrambi sembrano un po’ meno ispirati e un filo prolissi.
Il finale è affidato a “Sirens”, con featuring di Aaron Stainthorpe dei My Dying Bride alla voce, rappresenta la conclusione perfetta in questo viaggio nelle desolate lande finlandesi solitarie ed innevate: una prima parte vede l’ospite recitare il testo accompagnato da docili arpeggi e melodie delicate, mentre la seconda parte riparte con lo scream e i riff distorti accompagnati da colossali tappeti tastieristici che scandiscono i ritmi lenti fino al termine dell’album.
I Marianas Rest ci dimostrano come sia possibile fare un bel metal potente anche senza accellerare troppo i ritmi con blast beat, riff veloci o iper-tecnici; “Auer” è lento, melodico e tendenzialmente triste, il suond è molto compatto e convincente grazie anche al supporto di tastiere che ne accentuano la sontuosità e, al netto di alcuni passaggi un po’ ripetitivi, dimostra le capacità di questi finlandesi di fondere insieme elementi death melodico, doom e black atmosferico.
Country: Finland
Style: melancholic death/doom
Label: Napalm records
Best Song: Diseased