Recensioni
ISOLE – Anesidora
“Anesidora” è l’ottavo album degli Svedesi Isole; il titolo è un epiteto con cui veniva chiamata la Dea Demetra, e che significa letteralmente qualcosa come “colei che porta i doni”, riferendosi ai riti di primavera, stagione durante la quale la Dea riabbracciava la figlia Persefone che dopo tanti mesi nell’ade ritornava sulla Terra facendola rifiorire. Nonostante la parola “Anesidora” possa dunque evocare sentimenti gioiosi, poco si addice alla musica degli Isole, che è un doom metal melodico, grazie soprattutto al tono della voce molto pulito e aggraziato dei 2 cantanti/chitarristi Brynste e Olsson, epico, gotico e decadente.
Un semplice e veloce ascolto potrebbe non permettervi di cogliere appieno l’essenza di questo album, che di primo acchito può sembrare un po’ pedante, forse a causa della combo tristezza vichinga/omogeneità del sound, tuttavia con gli ascolti successivi si possono percepire meglio le molteplici sfaccettature che, seppur serpeggianti e inizialmente nascoste, i brani riservano ad un ascolto più attento.
L’apertura è affidata a “The song of the whales” che, tra delicati intrecci di chitarre e il suo incedere epico e a tratti fiabesco, soprattutto nelle linee vocali, può stancare al primo ascolto ma potrebbe diventare più piacevole ad ogni ulteriore ascolto; stesso discorso vale per il secondo singolo “Open your mind”, che forse per la posizione all’interno di “Anesidora” (è la penultima traccia) avevo inizialmente snobbato: un tema principale, che introduce e termina il brano con una chitarra acustica, viene ripreso e sostenuto da muri chitarristici davvero solidi e compatti, e da voci gentili che narrano la storia su una melodia leggera e quasi fanciullesca, per poi sfociare in un bellissimo solo epico e malinconico.
“In abundance” inizia con una breve parte di doppia cassa che fa sperare in qualche variazione rispetto al resto, ma ben presto anche questa canzone si appoggia sui pattern piatti dei brani che l’hanno preceduta, pur riservando a circa metà della sua lunghezza (8 minuti) una bella parte corale seguita da un interessante assolo e special che probabilmente avrebbero meritato un contorno più appetibile.
In conclusione… questo “Anesidora” è sicuramente un lavoro ben fatto, ma l’omogeneità del sound e l’assenza di variazioni sostanziali nei ritmi lenti e costanti rischia di nascondere un po’ troppo le qualità del songwriting degli Isole; vedremo se il prossimo album confermerà questo sound oppure ci riserverà qualche sorpresa.
Country: Sweden
Style: Epic doom metal
Label: hammerheart records
Best Song: open your mind