Interviste
IMAJICA: L’universo di Antonio Giorgio
Il cantautore italiano che da poco ha rilasciato il suo nuovo lavoro intitolato”Imajica” (qui la recensione), ci racconta tutti i segreti di questo mondo magico, della nuova squadra che ha composto per realizzare questa nuova metal opera. Un disco tra Arte e Magia mescolato con eventi personali e riflessioni sul Presente e il Futuro dell’Umanità, il tutto delineato da simboli e da un significato cercato voluto ed espresso dal vocalist avellinese.
Ciao Antonio e benvenuto su MetalShock.it! Son trascorsi 5 anni dal tuo precedente album “Golden Metal (The Quest for the Inner Glory)”. Com’è nata l’idea di “IMAJICA” e come è stato lavorare in questo periodo?
Ciao ragazzi, in primis lasciatemi dire che sono contentissimo che siate tornati dopo la parentesi “Secret of Steel” ( web magazine che seguivo con molto piacere e dove “Golden Metal” raccolse consensi molto positivi) con un nome che omaggia chiaramente una delle più importanti riviste storiche Hard’n’Heavay made in Italy, c’è bisogno di web magazine come la vostra che affonda chiaramente le radici nel Metal Classico ma senza essere troppo nostalgici e ovviamente vi ringrazio davvero di cuore per la bella accoglienza che avete riservato a “IMAJICA”, un album molto importante per me. Tornando alla domanda devo dire che il tempo è volato dall’uscita di “Golden Metal”, poiché in realtà avevo ovviamente già pensato subito al suo predecessore ma un po’ per il disfacimento della vecchia line-up di cui è rimasto proprio l’ultimo arrivato, ossia il talentuosissimo Luca Gagnoni ex-Astral Domine e ora con i validi Veil of Conspiracy, in secondo luogo a causa di una mia sofferta separazione sentimentale che ha influito non poco nella parte più romantica del concept di “IMAJICA” e in terzo luogo un altro ritardo è stato sicuramente dovuto alla Pandemia che ne ha rallentato non poco gli ultimi ritocchi, ma ne ho approfittato per comporre nel frattempo due nuovissimi brani finiti nell’album che fanno parte dell’Atto II “Romantic Spirit”, ossia le sognanti “Silver Sanctum” e “In Your Eyes (Emerald Light)”, sicuramente i brani più melodici del disco dal taglio quasi AOR/Class-Metal che sono parte del mio background. Altro ritardo è stato dovuto alla decisione di creare una mia label personale per dare un’impronta ancora più Autoriale e controllare più da vicino un po’ tutto, ossia la Epic Spirit nata come una costola della Andromeda di Gianni della Cioppa. Per l’idea del disco in sé c’è da dire che in origine “Golden Metal” doveva essere un doppio e quindi diversi brani di “IMAJICA” provengono dalle sessioni del primo album con il precedente chitarrista modenese Enrico di Marco, ma il tutto è stato ovviamente rivisto e arricchito e invece di chiamarlo “Golden Metal II” ho preferito un titolo come “IMAJICA” che è lo stesso del libro omonimo di Clive Barker (in Italia conosciuto come “IMAGICA”)e che ho trovato sempre originale e decisamente evocativo che unisce Immaginazione & Magia, leit-motiv dell’intero concept incentrato sul rapporto tra Arte e Magia (e direi anche Religione) antico come l’alba dell’Uomo e dell’Umanità.
Dalle tue parole : IMAJICA è un concept album/Opera Metal-Rock epico e mistico diviso in 3 atti sul forte legame tra Arte e Magia mescolato con eventi personali e riflessioni sul Presente e il Futuro dell’Umanità. Ci dici qualcosa in più?
E’ sempre difficile descrivere l’identità e il contenuto di un album come questo che ha sicuramente vari livelli di lettura e di approfondimento e sicuramente è bello anche lasciare spazio all’Immaginazione e alla sensibilità di ogni ascoltatore, posso dire comunque che tutto nasce dai miei studi di anni e anni su certe tematiche e argomenti mistici/filosofici/religiosi e sicuramente artisti come William Blake, Alan Moore (il suo “Promethea” in particolare, credo il mio Fumetto preferito di sempre e chiamarlo Fumetto è anche riduttivo, trattandosi di una vera e propria Opera Mistica e Magica) che al suo quarantesimo anno di età si autoproclamò “Mago”, il già citato Clive Barker, il nostro Tiziano Sclavi (il papà di Dylan Dog) e anche mistici e pensatori come Allan Kardec (il padre dello Spiritismo), Rudolf Steiner, Yogananda e tanti altri hanno un peso non da poco in questa mia Ricerca Spirituale continua e mai ferma. La volontà di un album come “IMAJICA” è quello di meravigliare, stupire e portare l’ascoltatore in una Dimensione più Elevata, senza però perdere in elementi più terrestri e intimistici, sia che si guardi alla Realtà globale e sociale che riguarda tanto la politica, quanto il sociale o l’ambiente (e certo anche gli eventi pandemici e di guerra recenti hanno aiutato certe riflessioni) e ovviamente in sfere più personali e romantiche che però ognuno può vedere come desidera (per questo inserisco anche cose non strettamente personali in cui tutti possono impersonificarsi), è molto importante cercare di non imporre assolutamente la mia Visione e la mia Filosofia e Mistica, anche la Musica non deve essere uno sfoggio continuo e sterile di virtuosismi e grandi parti strumentali, ma deve servire da giusto veicolo per l’Immaginazione e l’Atmosfera “Magica”generale. Sul tema principale dell’album della stretta relazione tra Arte e Magia aggiungo ogni Vero Artista è molto simile ad un Mago/Sciamano e le sue opere come “artefatti magici”, perché sia l’Artista che il Mago utilizzano simboli, parole, formule (compositive nell’Artista) etc , ma ovviamente l’Arte ha un potere maggiore perché ogni Artista è anche un Creatore e non di orribili omuncoli come tentavano di fare gente controversa come Crowley o altri, ma di opere che possono essere anche bellissime e elevate spiritualmente che aiutano a conoscere meglio il nostro Io più Divino e in fondo il principio del’Arte e della Magia sono esattamente come il “Conosci Te Stesso” dell’Oracolo di Delfi, possono aiutarci a scoprire il nostro latente Potere Creativo e DivinUmano per dirla alla William Blake che si nasconde nel nostro Inconscio e nell’Inconscio Collettivo fatto di Simboli, Emozioni e Immagini/ Visioni che non significano solo una cosa ma molte e ogni Simbolo fallirebbe se avesse solo un significato a differenza della metafora che ha un carattere più morale.
Nella copertina di “IMAJICA” si nota il protagonista del concept, immagino che si stia dirigendo verso una Chiesa dove l’attende una ragazza con una Luce accecante in una mano. Cosa significa, ce lo racconti?
Sicuramente anche qui lascio molta libertà all’interpretazione di ognuno e alla sua Immaginazione, vale anche per me da un certo punto di vista. Con il grafico Gianluca Carlini, con il quale ho ormai raggiunto una notevole affinità visto che lavoriamo a stretto contatto su queste cover art così ricche di simboli e immagini/scene mistiche e tra Fantasy e Simbolismo, abbiamo scelto di non far capire bene cosa rappresentasse di preciso la Luce che la ragazza in mano (la ragazza ha anche un nome all’interno del concept che è AngeliA, una sorta di Dea dell’Immaginazione e dell’Arte, nome che è preso da un mio vecchio progetto con Filippini dei Flames of Heaven, ma essa stessa può rappresentare anche la controparte femminile di ognuno di noi, la Vera Anima Gemella che non è necessariamente una persona reale), può essere il classico Graal, oppure un qualcosa di immateriale o anche un oggetto dorato che potrebbe rappresentare il Golden Metal stesso (notare le iniziali GM sulla Chiesa Gotica trasfigurata, una Chiesa realmente esistente e dedicata a Santa Endelienta, che si dice nella leggenda essere anche figlioccia di Re Artù e c’è anche un Festival di Musica Celtica celebrato in suo onore), ognuno può immaginare quello che vuole e essere comunque vero, questo è il bello dell’Arte e dei Simboli che sono una Porta che apre strati di Consapevolezza sull’Inconscio Collettivo in ognuno di noi. Ovviamente il protagonista de concept, Gabriel Raven, musicista in cerca de suo Sacro Graal interiore nell’Arte come nella Vita, funge lui stesso da ponte e porta per ogni ascoltatore che può immedesimarsi come vuole nelle sue avventure mistiche.
I tuoi lavori sono colmi di Simboli visibili e celati, segni che lasciano indizi su quello che vuoi raccontare. Quante è importante il Simbolismo per te?
Come detto sopra i Simboli sono “Porte” che aprono verso l’Inconscio e l’Immaginazione di ogni ascoltatore e in genere fruitore di ogni tipo di Arte e vale anche per il Creatore, che non è sempre così consapevole di quello che sta creando e questo è il modo migliore per creare, la razionalità è più importante nella parte finale dell’assemblaggio e organizzazione del tutto. Come detto ogni Simbolo è ambivalente e ciò che magari è positivo in una Cultura è negativo in un’altra o viene strumentalizzato e trasformato in altro e questo lo rende superiore alla Metafora che ha un preciso significato e morale come nelle Favole, per questo si può dire che il lato Fantastico/Fantasy dei miei concepts è più Simbolico che Metaforico, lasciando libera interpretazione a ogni fruitore e me compreso che vedo sempre cose diverse nelle mie songs e strati di lettura su più livelli comunicando anche con altre Arti come Cinema, Letteratura, Pittura, Fotografia, Fumetti etc Ovviamente questa mia passione per il Simbolismo ( e per il suo parente stretto e progenitore che è il Romanticismo, mentre come figlio ha sicuramente il Surrealismo novecentesco) come corrente artistica viene anche dai miei studi sia personali che universitari e artisti come i pittori belga Jean Deville e Odilon Redon, lo svizzero Henrich Fussli, il francese Gustave Moreau, l’inglese William Blake, Salvador Dalì, Renè Magritte, i pre-raffaelliti Dante Gabriel Rossetti(il nome del mio Gabriel prende spunto dal suo nome) e Waterhouse, il pittore olandese Johfra Bosschart (per cui ho chiesto per ora senza successo di utilizzare come cover art il suo incredibile Trittico “Unio Mystica” che ha ispirato il titolo del mio brano omonimo)o la poesia di Charles Baudelaire e Arthur Rimbaud e la loro Teoria delle Corrispondenze di ogni Simbolo in Natura e in Arte sono assolutamente fondamentali per la mia sensibilità artistica di questo tipo.
Come nasce una tua canzone e come la colleghi alla Simbologia?
Le mie composizioni nascono in maniera molto spontanea, a volte da una melodia in testa che registro subito su un telefonino o in passato in un mini-registratore, o jammando con la chitarra e a più raramente con le tastiere e il piano, ispirato da Emozioni/Visioni che a volte nemmeno io mi spiego. E’ capitato anche qualche volta abbia sognato una certa melodia!! Poi viene il momento di arrangiare e di composizione vera e propria che è un fenomeno molto più razionale, ma anche qui non sento particolare fatica anche se riarrangio moltissime volte finchè non sono soddisfatto e da lì si collega tutto con i testi e il messaggio simbolico e visionario che il brano vuole trasmettere al di là del contenuto intimista o meno, anche se poi il brano vive come di vita propria e libera da me. Fondamentale comunque l’apporto degli altri musicisti coinvolti in fase di arrangiamento, specie le tastiere.
In questo album hai messo su una grande squadra di Musicisti tra cui Mark Vanderbilt e Ian Parry. Com’è stato lavorare con loro?
E’ stato sicuramente molto “epico” riuscire a mettere insieme un Team come questo con musicisti provenienti da vari generi e luoghi geografici differenti dal mio. Con alcuni mi sono anche incontrato fisicamente come Diego Banchero de Il Segno del Comando al Porto Metal Fest a Genova o addirittura conosciuto prima di lavorare insieme per caso come nel caso del Batterista napoletano Ottavio Liguori (anche nella band di Mark Basile dei DGM con cui avevano il progetto Brakes e persino cantautore lui stesso) proveniente dalla Tribute band dei Queen molto attiva anche fuori dall’Italia chiamata Queen of Bulsara. Davvero determinante per partire è stato il già citato Luca Gagnoni con il quale ho fatto interamente il disco di Metal Covers “ETERNAL METAL-Tales from the Twilight Zone” a parte qualche guest come Gabriels dei Gabriels e Vivaldi Metal Project che è stato molto importante nei due brani ultimi composti e che in fondo abbiamo composto assieme, soprattutto la ballad partita da una mia semplice melodia vocale e dall’ispirazione di bellissimi occhi verdi di una certa Cristina Scabbia che conobbi nel 2018 e a cui ovviamente avevo chiesto di duettare nel brano, ma alla fine sono molto contento di aver duettato la bella e brava Claudia Beltrame dei Degrees of Truth dopo aver vagliato altre possibilità tra cui addirittura la mitica Pamela Moore (la mitica Sister Mary di “Operation:Mindcrime”, capolavoro dei Queensryche e del Metal tutto) che notai nei Mindfar dell’amico Armando DeAngelis e che ha uno stile emozionale molto adatto al brano vicino a Simone Simons, Tarja, Jennifer Haben e Sharon dei Within Temptation che adoro e fu proprio una sua cover di “Mother Earth” manco a farla apposta con Gabriels alle tastiere a convincermi definitivamente. L’apporto di Ian Parry ex-Elegy è relativo solo alla bonus track digitale “Until Kingdom Come”(anche se avrebbe dovuto cantare anche in “Unio Mystica” brano quasi vicino anche ai suoi Elegy, ma essendo impegnato in altri fronti non se ne fece niente e mi spiace a dire il vero), remake molto creativo dei Kamelot a cui lui è legato da grande amicizia specie con quei Kamelot di “Siege Perilous”e “The Fourth Legacy” (la band di Tampa fece il primo tour europeo proprio di spalla agli Elegy nel 1998) e io stesso sono stato ospite nel suo lavoro “Brute Force” uscito nel 2021 come Ian Parry’s Rock Emporium: un vero gentleman inglese (anche se è naturalizzato olandese), mi piacerebbe lavorare ancora con lui che ammiro da sempre nei mille progetti. Per quanto riguarda invece Mark Vanderbilt, cantante dei primissimi Kamelot di albums da riscoprire come “Eternity” e “Dominion” e ancora non dimenticato dai fans della prima ora della band americana, tutto è stato molto semplice e bello nato da Facebook grazie alla nostra amicizia ed è andato a registrare di sua tasca ai celebri Morrisound di Tampa!! Un vero gentleman anche lui e per me significa davvero molto averlo perché lo rispetto molto come singer con la sua voce e timbrica unica tra Tate e Midnight e ovviamente ciò è legato anche al mio privino per i Kamelot del 2011 per sostituire il grande Roy Khan in cui proposi a Thomas di recuperare anche vecchie songs dell’era Mark che avevano uno stile molto Epico e differente da quello odierno, ma ovviamente Thomas aveva in mente altro e seguire piste più in linea con il lato Symphonic/Goth e sicuramente più degli ultimi Kamelot. Io avrei cercato semplicemente di unire ogni era della band e comunque sono contento di aver riportato sulle scene un singer sottovalutato dopo 25 anni di assenza dalla scene.
Tornando ad “IMAJICA”, ti va di raccontarci track by track il contenuto dei testi delle canzoni?
Nel libretto di “IMAJICA” di ben 20 pagine ci sono delle Liner Notes molto approfondite che descrivono dettagliatamente tutto il complesso e articolato concept e invito ovviamente i lettori a fare vostro il bellissimo Digipack in vendita presso la mia pagina bandcamp www.antoniogiorgiometal.bandcamp.com (insieme magari a “Golden Metal” per chi ancora non ce l’ha), il sito dell Andromeda Relix, lo store del distributore Ma.Ra.Cash. Records , la label Underground Symphony o ogni altro store come amazon, e-bay, IBS, Feltrinelli, Mondadori etc. Cercherò di essere sintetico per quanto possibile qui:
1. Wisdom of Imagination
Gabriel Raven, il protagonista sia di questo di questo concept che di quello di “Golden Metal”, un giovane musicista in cerca del giusto successo per la sua Arte e Musica, del giusto equilibrio nella sua vita privata e sentimentale e anche in cerca di risposte ai grandi interrogativi spirituali e filosofici dell’Esistenza, dopo una separazione forzata con l’amore della sua vita Annabel Hope, cade in un profondo stato di depressione e confusione che lo porta ad essere vittima di un incidente stradale quasi mortale e cadendo in coma ha delle Visioni Mistiche che gli fanno scoprire come la sua vera ancora di Salvezza e la sua Missione Spirituale su questa Terra risieda nella sua Arte e nel suo Potere Curativo, da qui la “Saggezza dell’Immaginazione” del titolo.
2. Gothic Church (Chambers of Gold)
Risvegliatosi dal coma con una maggiore sensibilità artistica, emotiva e spirituale il nostro visita diverse Cattedrali Gotiche del mondo e in particolare nell’Abbazia di Westminister e nella Temple Church di Londra edificata dai Templari e dove il famoso writer ambientò gran parte del suo best-seller “Il Codice Da Vinci”, il nostro ha altre Visioni Mistiche a occhi aperti scoprendo come la Magia sia legata a questi luoghi insieme all’Alchimia, documentandosi anche sulla la stessa origine del Gotico e Arte Gotica che deriva da Art Gotique, una deformazione di Argotique che unisce i termini Goetia(Magia) e Argot (gergo), ossia gergo esoterico.
N.B. Guardate il lyric video (ambientato nella Temple Church di Londra) a tal proposito su Youtube presente sia sul mio canale www.youtube.com/goldenmetalkingdom che su quello della Andromeda
3/4. Gates of Doom/Hell on Earth(Lando of the Dead)
Deciso a cercare il grande successo per il suo nuovo album in lavorazione il nostro si reca nei grandi Stati Uniti in cerca di una grande label che lo pubblichi e viene ospitato da Michael Wind, un suo vecchio amico ex-marine e ora al servizio dell’intelligence americana e così Gabriel in cerca anche di ispirazione per i brani più Dark del suo album scopre tramite Michael una realtà del tutto nuovo per lui fatta di sperimentazioni militari su un’eventuale emergenza causata da un misterioso parassita alieno che trasformerebbe gli uomini in una specie di zombi e come esista un vero e proprio piano contro questa emergenza chiamato Conplan 888 (conosciuto anche come “Counter Zombies Dominance”, dove Zombi è solo un nome in codice). Inoltre per le strade di New York insieme a Michael incontrano un predicatore bizzarro e solo in apparenza pazzo soprannominato Judas Christ e a capo di una setta di fondamentalisti chiamata “Black Sun Rising”, ex-marine pure lui e il cui vero nome è John Wood, che predica di future apocalissi e nuove pandemie con virus terribili, crisi ambientali e nuovi tipi di guerre che attendono l’Umanità. 5/6- Garden of Delights/Lucifer’s Treasures
Dopo la visione del film “L’Avvocato del Diavolo” incontra a Los Angeles un nuovo manager chiamato Lou Cypher grazie all’intercessione di Michael e che possiede una label di notevole successo negli States e nel resto del mondo, la Heaven & Hell Records, e conosce nel suo ufficio la sua maggiore star, la ballerina e cantante Pop-Rock Paula Christina Grace in arte Esmeralda (di origine egiziana)che ha degli ipnotici occhi verdi (da qui il suo soprannome artistico di Esmeralda) della quale Gabriel perde la testa e gli sembra di dimenticare l’attaccamento verso Annabel, ma è solo un’altra illusione e Gabriel decide di rifiutare l’accordo di Cypher per una carriera di successo ma corrotta dopo un sogno nel quale lo strano label manager gli appare come l’Anticristo predetto da Judas Christ .
7. Silver Sanctum
Di ritorno dagli States ricorda sul Tamigi i suoi giorni di gloria della sua giovinezza e gli amori della sua vita, l’amore che scoppiò improvviso per la Musica Hard’n’Heavy più melodica e fissando una splendida Luna Piena in alto immagina un Santuario d’Argento situato sopra il Satellite come un Tempio Interiore dove sono conservati i nostri ricordi, le nostre emozioni e idee più preziose, una sorta di banca dati o software visionario dal quale attingiamo per creare Nuova Arte e nel suo caso Nuova Musica e per questo la Luna esercita un così grande fascino dai tempi più antichi e pensa che forse da lassù qualcuno ci osserva davvero captando le frequenze delle nostre Anime.
8. In Your Eyes (Emerald Light)
In seguito, dopo un incontro e una breve cotta illusoria per una cantante di Gothic Metal chiamata Christine Stark, incontra nuovamente Annabel Hope, il suo amore più prezioso, che le spiega di avere un altro uomo dopo aver lasciato il marito e questo fa crollare ancora di più nella disperazione come d’altronde aveva già presagito prima dell’incidente stradale che gli era quasi costato la vita, lei sembra combattuta ma alla fine lo lascia alla sua solitudine e il nostro vagando tra boschi e selve notturne della contea di Norfolk a un certo punto si perderà circondato solo da animali notturni e senza luci e così trova dentro di sé una nuova Fede nel Dio della Luce pregando profondamente e ritrovando la strada per casa come assistito da un Angelo Custode. Infine comprende che è invano cercare il Vero Amore non viene dall’esterno, ma risiede prima di tutto in noi e se c’è in noi attirerà la persona giusta al momento e posto giusto.
9. IMAGICA
Gabriel in preda alla disperazione vaga per la città di Londra nelle strade più sconosciute e trova una strana libreria chiamata “Books of ImagiNation” che non aveva mai visto prima e sicuro che su quella strada ci fosse un altro negozio di cianfrusaglie chiamata “Safarà”. Qui trova uno strano tipo bizzarro chiamato Mark Moore che gli porge un libro chiamato “IMAGICA” scritto da Cliff Baker che non ha mai sentito nominare nel quale si parla di un mondo Magico chiamato IMAJICA suddiviso in 4 Domini dove la Terra è l’ultimo e più esterno e materiale di essi, poiché ogni Dominio è governato dalle 4 Emanazioni o Zoas della Mente Umana che sono: Ragione, Sensazione, Emozione e Immaginazione e quest’ultima risiede nel Primo e più importante Dominio, il più evoluto spiritualmente e dove albergano gli Spiriti più Alti e Dio stesso come Epicentro. Solo attraverso l’uso della nostra Immaginazione o Occhio della Mente/Terzo Occhio si può accedere a questi Domini e Piani Superiori e solo i più grandi Profeti, Visionari, Eccentrici, Santi e Messia nascosti anche tra Artisti, Sciamani, Maghi e Mistici sono stati in grado di accedervi in passato o anche solo averne un barlume e questi sono stati combattuti e diffamati dai membri della loggia segreta e massonica della PRIMA RATIO capeggiata da alcuni importanti Politici, Banchieri, Scienziati, Filosofi, Guru, Massoni e Uomini del Clero materialistici e altri tipi di Atei e servi del Denaro e del Potere e chiamati anche “Maestri di Realtà” che non credono nel Potere dello Spirito e mantengono i Domini separati, mentre i loro avversari, perseguitati perché considerati Eretici e Ribelli, sono stati chiamati in questo mondo nelle varie epoche “Custodi della Verità”, “Demoni Luminosi” e “Dei Umani” e uno di questi è stato lo stesso William Blake che richiama nuovamente il suo protetto Gabriel ad una nuova e decisiva esperienza mistica portandolo a un nuovo stato di trance dove il Perispirito o Corpo Immaginifico di Gabriel si stacca dal corpo e comincia un viaggio astrale nel mondo Magico di IMAJICA. E qui mi fermo per scoprire gli altri risvolti di questa complessa e lunga suite per non rovinare la sorpresa a chi acquisterà l’album o chi vorrà meglio approfondire il concept…
Quali sono le tue fonti ispiratrici per creare queste Opere? Lavori da solo o le componi con altri musicisti?
Come detto il nome deriva dal capolavoro di Clive Barker “IMAJICA” e “IMAGICA” in Italia, un libro di 1000 pagine estremamente complesso e visionario e ovviamente mistico che consiglio a tutti di leggere e a cui mi sono ispirato solo per alcuni passaggi, specie per la lunga title-track. Poi ribadisco l’incredibile capolavoro di Alan Moore “Promethea” (si può sentire la voce del grande Bardo nella prima parte di “IMAGICA” , la lunga intro “Mind’s Eye” con il suo particolare sillabare tipico di Northampton, la sua città natale che raramente ha lasciato) che è un vero e proprio Fumetto d’Iniziazione alla Magia e al Potere dell’Immaginazione e dell’Arte e poi ovviamente William Blake, ispiratore per entrambi gli altri due, in particolare qui i suoi “Vala or the Four Zoas”, opera incompleta mai pubblicata se non dopo la sua morte ma molto importante e senza dimenticare il nostro Tiziano Sclavi. Musicalmente invece devo dire cose come “Epica” &”The Black Halo” dei Kamelot, doppio concept ispirato al “Faust” di Goethe e sicuramente il loro picco artistico (durante il provino proposi a Thomas una terza parte liberamente ispirata nientemeno che alla nostra “Divina Commedia” del sommo Poeta), i due “Marriage” dei Virgin Steele dell’amato e amico David Defeis (anche per “Golden Metal”, album ovviamente collegato a questo che ne è il giusto sequel), “The Crimson Idol” capolavoro dei W.A.S.P. , “Operation:Mindcrime” dei grandissimi Queensryche e direi anche qualcosa di “Streets” dei mai dimenticati Savatage., per quanto riguarda i concept albumse alla lontana come avrietà musicale sicuramente anche “Welcome to my Nightmare” di Alice Cooper, “The Lamb Lies Down on Broadway” dei Genesis e “Tales of Mystery and Imagination” degli Alan Parsons Project. Come bands e artisti la lista è troppo lunga, oltre ai nomi citati direi anche Black Sabbath (specie dell’era Martin e Dio), Dream Theater, Conception, Iron Maiden, Fifth Angel, Beyond Twilight, Ten, Fates Warning, Dio, Bruce Dickinson, Judas Priest, Phenomena, Memento Mori, Veni Domine, Him, Paradise Lost, Royal Hunt, Angra, Shaman, Rush, Yes, ELP, King Crimson, Shadow King, Richard Wagner, L.V.Beethoven, Tangerine Dream, Vangelis, Goblin, John Carpenter, Marillion, David Sylvian etc etc Per la seconda domanda devo dire che di base tutti i brani sono partiti da mie idee (tranne “Lucifer’s Treasures” che venne fuori da una session del primissimo tastierista che si ispirò a Dream Theater e Conception e forse anche Kamelot con cui iniziai il progetto nel lontano 2007 e che doveva essere un gruppo dal nome Human Gods, ma poi io stesso ho riarrangiato e ricomposto il brano) e come detto ho composto insieme a Gabriels i due brani più recenti e melodici ma sempre partendo da mie idee. Poi ognuno ovviamente mette il suo e la sua impronta riconoscibile e questo rende il tutto un lavoro di squadra che è la dimensione che preferisco, capitano ma non tiranno!
Antonio Giorgio è sempre stato un progetto prettamente da studio, per il futuro ci sarà la possibilità di vederti live?
Certo è da sempre una mia speranza e volontà portare il progetto dal vivo, fosse anche a Teatro se possibile come fatto da Virgin Steele e Vanden Plas, ma mi rendo conto anche che non è facile trovare i musicisti disponibili tra quelli che sono su disco tranne un paio, se dovessi trovare altri musicisti la cosa non risulterebbe molto coerente con la line-up dei dischi e il risultato sarebbe necessariamente diverso. Per ora la cosa importante è che questi dischi siano completati e completi con cds alla mano o nelle meno romantiche piattaforme: come disse Sammy Hagar in un’intervista dello storico “Flash” del compianto Klaus Byron (R.I.P.), il disco è come un film in cui puoi girare la scena quante volte vuoi e raggiungere la quasi perfezione mentre un live è come un’opera teatrale dove conta solo la prima e l’imperfezione diventa più possibile ma rende anche il tutto più emozionale grazie al contatto diretto con il pubblico. Amo entrambe le dimensioni.
Bene Antonio, grazie della disponibilità. A te le ultime parole per concludere l’intervista!
Grazie di Cuore a tutti voi per la bellissima recensione e intervista e ovviamente per la vostra attenzione dedicata a “IMAJICA” e grazie a tutti voi lettori che leggete con pazienza e spero interesse questi miei lunghi sproloqui, ma d’altronde a volte è quasi impossibile essere sintetici quando si hanno tante cose da dire. Ascoltate e fate vostro se vi fa piacere “IMAJICA” e volendo anche “Golden Metal”, non vi deluderanno! Parola di Antonio o di Gabriel che è il protagonista dei concepts.