Recensioni
HEIMDALL – Hephaestus
Ci sono voluti ben dieci anni per ascoltare un nuovo disco targato Heimdall. La band campana torna sul mercato con “Hephaestus”, compendio di power metal epico, roccioso e possente, diverso nel mood rispetto al precedente “Aeneid”, più orchestrale e sinfonico. L’album rilasciato dalla tedesca Pride & Joy si avvicina maggiormente al quarto lavoro “Hard is Iron”, probabilmente il meno riuscito di una carriera ormai quasi trentennale.
Le 8 song di “Hephaestus” si fanno invece apprezzare fin da subito per la propria genuinità e potenza, arricchite da un lavoro chitarristico del leader Fabio Calluori davvero maiuscolo. Ecco l’obiettivo degli Heimdall del nuovo millennio: proporre un heavy che affonda le proprie radici negli anni 90, ma catapultandolo ai giorni nostri, con tanto cuore ed uno studio maniacale dei cori e melodie. La title track posta in apertura del platter ci rimanda indietro nel tempo e al mitico “The Temple of Theil”, con un riffing incalzante ed un chorus epico, mentre la seguente “Masquerade” ha un anima powereggiante. Il singolo “King” si pianta diretto in testa per il drumming martellante di Nicolas Calluori, mentre nella epic ballad “Till the End of Time” escono fuori tutte le sfaccettature della voce di Gandolfo Ferro.
Le tastiere rispetto al predecessore sono lasciate in sottofondo, solo a creare la giusta atmosfera, e sembra essere la scelta giusta per un disco che in 37 minuti riesce a dare il meglio di sé, senza allungare ed appesantire inutilmente i pezzi con passaggi strumentali o intermezzi che spezzano solo il ritmo. Capitolo a parte merita la cover di “The Show Must Go On” dei Queen, interpretato con rispetto dagli Heimdall, che aggiungono maggiore elettricità, senza voler per forza stravolgere un pezzo che è ormai leggenda. Già uscirne a testa alta e non con le ossa rotte è tanta roba.
“Hephaestus” è il disco che attendevamo dagli Heimdall, una band che si è confermata negli anni tra i portabandiera del power epic metal made in Italy. Nessuna sorpresa, in fondo, nessun tentativo di variare un marchio di fabbrica ormai consolidato, tanto che non solo non sembrano trascorsi 10 anni dall’ultima fatica, ma nemmeno 25 dall’esordio “Lord Of The Sky”.
Country: Italy
Style: Power Metal
Label: Pride & Joy
Top Song: Power
Top Album: Aeneid