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GLORYHAMMER – Return to the Kingdom of Fife
Gloryhammer 1 – Angus McSix 0. Questo il risultato del confronto diretto ed inevitabile dei due dischi usciti quasi in contemporanea, pubblicati dalla band scozzese e dall’ex vocalist, dopo l’addio burrascoso di qualche tempo fa. I due progetti si muovono su binari perfettamente paralleli, forti di un trademark ben definito, ma, se il cd d’esordio del buon Thomas Winkler era più un tentativo di fare il verso agli ex compagni, senza far centro, quello dei Gloryhammer mostra una band che va dritta all’obiettivo.
“Return to the Kingdom of Fife” non è un capolavoro, mettiamo subito le cose in chiaro, ma è decisamente riuscito e lascerà soddisfatti i (tanti) fan del gruppo in giro per il globo. Il neoentrato Sozos Michael al microfono, pur senza il carisma e la vocalità del proprio predecessore, impersona senza timore alcuno i panni del nuovo Angus McFife V, bravo soprattutto sulle note medie e le parti corali, vero punto di forza delle song. Se vogliamo tralasciare di proposito le tematiche scanzonate delle lyrics e ci concentriamo sul lato musicale (che è quello che ci interessa maggiormente) ritroviamo un power metal di nuova generazione, boombastico, divertente e orecchiabile.
I brani si muovono ovviamente su un tappeto power con doppiacassa tambureggiante e keys variegate, che passano tra suoni maggiormente classici (i clavicembali e fiati dell’opener “Holy Flaming Hammer of Unholy Cosmic Frost”) fino ai più recenti synth tunz-tunz (forse i momenti meno convincenti di “Fife Eternal”). Il tutto esplode sempre in refrain epici ed avvolgenti, in pieno stile Rhapsody of Fire, senza dimenticare la solita suite finale lunga nel minutaggio quanto nel titolo (Maleficus Geminus Colossus Matrix 38B – Ultimate Invocation of the Binary Thaumaturge), un pizzico forzata e abbastanza soporifera.
Il quarto disco dei Gloryhammer è quanto ci saremmo aspettati, non una nota di più né una di meno e questo, se vogliamo, è una piacevole certezza per chi segue la band fin dall’esordio. Per chi invece si aspettava un passo in avanti o una prova di maturità e coraggio dopo il cambio di cantante, dovrà accontentarsi della solita, gustosa, minestra.
Country: Scotland
Style: Power Metal
Label: Napalm Records
Top Song: Brothers of Crail