Recensioni
FINAL STRIKE – Finding Pieces
Che sia la volta buona per Christian Eriksson? Il dotatissimo cantante svedese, in passato con Twilight Force e NorthTale, fonda una nuova band, augurandosi che i Final Strike siano un progetto stabile e dal futuro roseo. Aiutato da abili musicisti, ma soprattutto amici di vecchia data (il veterano Patrik Johansson alla batteria e Jimmy Pitts alle tastiere), il vocalist ci propone del power metal di ottima fattura, seppur derivativo dalla prima all’ultima nota.
“Finding Pieces” punta tutto sulle abilità del singer, che qui brilla di luce propria, mai cosi intenso, versatile e, ovviamente, altissimo nei refrain. I 10 pezzi che vanno a comporre il disco scorrono via molto piacevoli, fin dall’opener “Archers”, dirompente nel guitar riff, doppiato sapientemente dalle keys e con un assolo con stacchi dal sapore neoclassico. Il ritornello è esplosivo, pur rimandando parecchio a “Paradise” degli Strato. Altrettanto vincente si rivela l’altro singolo, “Freedom”, addirittura pomp nei cori, ma dotato di una melodia contagiosa. Vicina ai Royal Hunt, la breve e velocissima “Oblivion”, mentre la title track è sicuramente la top song di “Finding Pieces”: ascoltare per credere.
I Final Strike sono meno brillanti quando rallentano, infatti i mid tempo del disco hanno un groove quasi hard rock e organi hammond un pizzico fuori contesto (“Fly” e “Heaven’s Falling Down”). Ogni tanto emergono influenze più moderne, alla Battle Best se vogliamo, ma e’ il power arioso di Stratovarius ed Edguy ad emergere prepotentemente. “Finding Pieces” chiude questo 2023 all’insegna del power metal e si colloca tra le migliore uscite dell’anno. Certo non siamo di fronte ad un capolavoro, ma i Final Strike per gusto nelle melodie, freschezza nel sound, compattezza sonora, hanno pochi rivali.
Country: Sweden
Label: Reaper Entertainment
Style: Power Metal
Top Song: Finding Pieces