Recensioni
FELLOWSHIP – The Skies Above Eternity
Lasciate che i Fellowship si divertano e godano della gioia dei propri vent’anni. Per diventare dei metallari seriosi, maturi, che parlano di problemi esistenziali e brutture del mondo c’è tempo. La band inglese arriva al secondo disco con “The Skies Above Eternity” e, come all’esordio, ci regala una manciata di song di power metal disneyano, fatto di cori ultramelodici, campanellini, tematiche zuccherose, senza prendersi mai sul serio. Vedere i loro video per credere.
“The Saberlight Chronicles” aveva fatto un botto dirompente, ricco com’era di buone canzoni power metal. Il passaparola sul web aveva fatto il resto, permettendo a Mattew Corry e soci, di partecipare a diversi fest in giro per il mondo (Giappone compreso). Dicevamo di un metal sinfonico, che trae ispirazione dai Freedom Call per i chorus, dai Twilight Force per gli intermezzi orchestrali e, perché no, dagli Helloween più scanzonati, per le parti di chitarra. Non fatevi trarre in inganno dal primo singolo “Dawnbreaker”, che presenta una dinamica di batteria molto vicina al disco-pop-power dei Beast In Black, perché il resto di “The Skies Above Eternity” si muove sulle coordinate del primo album. L’opener “Hold Up Your Hearts (Again)” propone un ritornello che suona di già sentito lontano un chilometro, eppure ammalia e cattura fin dal primo ascolto. Idem la seguente “Victim”, più sanguigna nel riffing, ma sempre ariosa nelle linee melodiche, con un incedere mai troppo spinto sull’acceleratore, quasi che i Fellowship non vogliano mai strafare. Il cantato, così morbido e rotondo, è un marchio di fabbrica dei nostri, che contraddistingue pezzi come “King of Nothing”, neoclassica nella parte strumentale e così vicina al Turilli degli esordi.
“The Skies Above Eternity” è un disco sincero, ben suonato e prodotto, ma soprattutto ricco di canzoni orecchiaibili e dannatamente convincenti. I Fellowship, con i loro costumi improbabili, fanno parte della nuova generazione di power metaller, che vede i concerti come una festa, tra giochi di ruolo, cosplay, unicorni gonfiabili e pupazzi di peluche. Lasciateli stare ancora per un po’ all’interno della loro bolla fantastica, fa parte dei loro vent’anni e del mondo in cui sono nati e cresciuti. E prendetevela con quelle band, che sono in giro da una vita e che, per seguire la moda del momento, a cinquant’anni suonati si vestono da Power Rangers e salgono su un palco, cambiando totalmente il loro stile.
Country: England
Style: Sympho Power Metal
Label: Scarlet
Top Song: A New Hope