Recensioni
EXCALION – Once Upon a Time
Gli Excalion sono dei figliocci degli Stratovarius, al pari di altre band nordiche come Axenstar, Dreamtale e Celesty. Il quintetto finlandese, al pari di Timo Kotipelto e soci, aveva iniziato la carriera con un power metal neoclassico, per poi virare su un metal melodico più maturo e a tutto tondo. “Once Upon a Time” è il sesto album pubblicato in quasi vent’anni e, anche se non raggiunge le vette del pluriacclamato “Survivor”, si mantiene decisamente su un buon livello.
L’inizio con la strumentale “Keitele” (solo una frase cantata in quasi 4 minuti) è un azzardo che non ripaga gli Excalion, perché si ha la voglia di skippare la prima impalpabile traccia. Meglio la seguente ed anthemica “Resolution”, che rimanda direttamente al penultimo “Emotions”, strizzando l’occhiolino nell’uso delle tastiere sempre a Jens Johansson. I nostri, infatti, al pari dei cugini Strato, prediligono più diretti, come synth, hammond e lead, evitando quegli arrangiamenti pomposi tanto di moda tra i gruppi power. Ne traggono vantaggio sicuramente le chitarre, che emergono poderose (grazie anche all’ottima produzione) nel corso del platter, oltre alle melodie costruite dal singer, spesso vincenti.
Bisogna, però, anche ammettere che “Once Upon a Time” non si mantiene sempre su alti livelli, con un paio di passaggi a vuoto che abbassano decisamente la nostra valutazione finale. La soporifera ballad “When a Moment Turns into a Lifetime”, la scontata “Band of Brothers”, posta in chiusura, e la quasi settantiana “Words Cannot Heal” sono filler che allungano la minestra senza aggiungere nuovi sapori.
Gli Excalion si confermano una band dotata di grande mestiere ed affinità col power metal nordico. Nella loro carriera non hanno mai sfornato capolavori, ma album piacevoli e professionali e privi di sbavature, quello si. E “Once Upon a Time” non fa eccezione.
Country: Finland
Label: Scarlet Records
Style: Power metal
Top Song: Amuse Me
Top Album: Dream Alive