Recensioni
DRAGONHAMMER – Second Life
Tra le più liete sorprese del 2022 c’è sicuramente “Second Life” dei Dragonhammer, finito meritatamente in molte classifiche di fine anno degli amanti del power metal. Il ritorno della band capitolina, infatti, ci riporta alle coordinate degli esordi, ovvero ad un power epico e sinfonico, con doppia cassa a manetta e chorus immediati.
Dopo un paio di album decisamente più oscuri e, probabilmente, meno ispirati, a cosa si deve questo ritorno al passato dei Dragonhammer? Probabilmente un’ inversione di rotta dovuta al cambio dietro al microfono, con il nuovo Mattia Fagiolo al posto dello storico Max Aguzzi, che si trova decisamente a suo agio su questo mood.
“Second Life” scorre via che è un piacere, tra i saliscendi emotivi dei 10 pezzi che lo compongono, e dimostra il buon lavoro svolto dai nostri soprattutto sulle linee vocali, che risultano sempre immediate, ma mai scontate.
Da apprezzare anche il lato maggiormente sinfonico dei brani, che non sovrasta mai lo strato metallico creato dalla sezione ritmica e ben bilanciato nei 55 minuti di durata del platter.
Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, possiamo rilevare una produzione al di sotto del livello top a cui ci hanno abituato i big del genere, ma i Dragonhammer sopperiscono con tanta sostanza nelle composizioni. Bentornati!
Country: Italia
Style: Power Metal
Label: My Kingdom Music
Top Song: Kingdom Of The Ghost
Top Album: The Blood Of The Dragon (2001)