Recensioni
DGM – Endless
Continuare a mutare, pur rimanendo sempre sé stessi. Su questo assioma i DGM ci hanno costruito una carriera, evolvendosi, cambiando pelle, trasformando la propria musica, ma mantenendo una propria identità di band metal raffinata. E se le digressioni power e neoclassiche degli esordi, così come il prog puro di “Hidden Place”, sono ormai un lontano ricordo, dal 2009 con “Frame”, quando la line-up si è assestata, i romani hanno iniziato un percorso di crescita che non sembra vedere la fine.
“Endless”, iniziamo col dirlo subito, è un disco di altissimo livello, ma completamente diverso dall’altrettanto pregevole e precedente “Life”. L’arpeggio acustico di “Promises” ci introduce al mood generale del disco che, a sorpresa, accarezza il prog rock settantiano per l’uso di flauti e organi hammond, a creare un comparto sonoro ricco d’atmosfera. Le voci di Max Basile si trovano a proprio agio anche in questo contesto, come conferma la bellissima “The Wake”, un saliscendi di emozioni, in cui la sezione ritmica brilla per freschezza. Non mancano momenti maggiormente metallici, in cui il veterano Simone Mularoni dà sfoggio di tutta la sua tecnica, come nella dinamica “From Ashes”.
“Life” è un disco che piacerà sicuramente all’ascoltatore open minded, un lavoro che punta molto sull’emozionalità e su linee vocali sempre avvolgenti, inserendo partiture dal sapore prog a servizio dei brani. Ci troviamo di fronte probabilmente al capitolo più spirituale della discografia dei DGM, che, ancora una volta, fanno centro, regalandoci un lavoro da pelle d’oca.
Country: Italy
Style: Hard Prog
Label: Frontiers Records
Top Song: Blank Pages
Top Album: Momentum