Recensioni
AMARANTHE – The Catalyst
Eccoci finalmente, l’ attesa è finita, aspettavo questo momento da settembre ventitre. Dopo un paio di album che mi avevano fatto temere che Elyze e compagni fossero giunti ad una fase di stanca compositiva, oggi finalmente possiamo capire se il peggio è passato oppure no.
Sto naturalmente parlando di The Catalyst settimo disco degli Amaranthe. Super gruppo che non ha bisogno certo di presentazioni, pionieri del metal contaminato dall’ elettronica che in dodici tracce e quasi trentanove minuti di musica devono dimostrare di essere ancora loro i migliori nel genere.
I singoli usciti prima del disco ci avevano già fatto capire che i cinque ragazzi svedesi erano sul pezzo e che facevano sul serio, ma non era sufficiente perché anche con Manifest ed Helix i singoli erano pezzi degni di nota ma analizzando poi tutto il disco si salvava poco altro.
Bene, potete stare tranquilli, quello che risulta evidente dall’ ascolto di The Catalyst è che la band è in formissima ed in salute, tante cose già sentite tra le partiture dei pezzi ma anche alcune soluzioni nuove, un approccio agli arrangiamenti diverso ma soprattutto una rinnovata verve in fase compositiva che si riflette direttamente su ritornelli più convincenti e più accattivanti, leggere Massive Addictive per intenderci.
Finalmente tutti i pezzi hanno carattere e si fanno apprezzare rendendo l’ ascolto un viaggio in apnea nei meandri di un mondo sintetico e caotico in cui Elyze, Mikael e Nils ci guidano senza sosta fino alla fine.
“Interference” è il pezzo che più colpisce per il suo incedere lento ma costante per poi esplodere in un ritornello semplicemente perfetto.
The Catalyst sancisce il ritorno in grande stile degli Amaranthe e quindi toccherà iniziare a popolare la lista di album dell’ anno.
Country: Sweden
Style: Electronic Metal
Label: Napalm Records
Top Song: Interference