Recensioni
APOTHEUS – Ergo Atlas
Esce a distanza di quattro anni il nuovo capitolo dei progsters Apotheus, Ergo Atlas è un dischetto di quarantacinque minuti di prog metal raffinato e dalle tinte lievemente malinconiche ottimamente scritto e suonato. Nonostante le partiture complesse nonché le strutture dei pezzi articolate risulta comunque di semplice fruizione ed alla portata di un pubblico ampio e variegato.
Il quartetto portoghese si fa apprezzare soprattutto per quelle atmosfere malinconiche che aleggiano in quasi tutti i pezzi, gli arpeggi di chitarra accompagnano la batteria sempre dinamicamente ben equilibrata e mai sopra le righe, cosa che ci si potrebbe aspettare da un gruppo progressive.
Ottima la prova di Miguel Andrade chitarrista e voce della band, sempre coinvolgente nel cantato pulito e devastante nel growl. Anche la performance degli altri musicisti è peró di spessore, dalla sezione ritmica compatta e precisa alle chitarre soliste sempre ricche di phatos, dai pad di sottofondo ai leggeri arrangiamenti di synth sempre ben dosati e riposti in un secondo piano rispetto agli altri strumenti a fare da sfondo come una tavolozza di colori in perfetta armonia con tutto il resto.
Il sound degli Apotheus è un teorico punto di incontro tra l’approccio tecnico e raffinato dei Fates Warning e le atmosfere depresse di Anathema e Katatonia, con l’ aggiunta di un pizzico di “marciume” degli In Flames. Ne è la dimostrazione “Ergo Bellum”, brano completo e molto ispirato. Su tutti però spicca “March to Redemption” pezzo emotivamente intenso e struggente, si avete letto bene, struggente.
Un buonissimo disco che pur non essendo un capolavoro o un’ opera pionieristica merita di essere ascoltato tutto d’ un fiato.
Country: Portugal
Style: Progressive Metal
Label: Black Lion Records
Top Song: March To Redemption