Recensioni
FROZEN LAND – Out of the Dark
Attendevo con curiosità il come back dei Frozen Land, a 5 anni dall’uscita del promettente esordio. “Out of the Dark”, invece è stata una piccola delusione, poiché mi aspettavo il definitivo salto di qualità della band finlandese, nata per seguire le orme dei vari cugini Stratovarius, Dreamtale ed Axenstar. Invece, il nuovo lavoro, non richiama solo il classico sound nordico, ma inserisce in qualche song certe influenze che vanno per la maggiore negli ultimi tempi, ovvero synth dal sapore disco ed addirittura, nella inascoltabile “Senorita” (scelta addirittura come singolo!) una parodia di altri generi non propriamente metallici, come fatto dai nostrani Nanowar.
Il disco non inizia nel migliore dei modi, con l’opener “King’s a Bitch”, che è l’ennesima copia di “Eagle Fly Free”, sia nel guitar riff che nelle scansioni ritmiche della strofa. Dalla seguente “The Prophecy”, i Frozen Land tornano agli esordi con qualche song in pieno Strato – style (con clavicembali a manetta e chorus ariosi), anche se la canonica ballad “Don’t You Ever Leave Me”, spezza un po’ la tensione, ma si riparte con il pezzo migliore dell’album, “The Northern Star”, più complessa negli arrangiamenti e vicina agli “Elements”.
Parlando dei singoli musicisti, la timbrica del vocalist Tony Meloni mi ha ricordato quella di Roby Bruccoleri dei mitici ed indimenticati Projecto, ma il comparto sonoro non è valorizzato da una produzione scintillante, che in alcuni passaggi risulta un po’ ovattata. “Out of the Dark” è quindi un disco che guadagna una sufficienza striminzita, che ci lascia qualche momento interessante, ma che, a livello di longevità nell’ascolto, non avrà lunga vita nel nostro lettore.
Country: Finland
Label: Massacre Records
Style: Power Metal
Top Song: The Northern Star