Recensioni
RED RUM – Book Of Legends
Il settore del pirate metal sta prendendo sempre più campo negl’ultimi anni richiamando sempre più gente con questo genere folk e parti corali tra allegria e grandi bevute. Riflettendo su grandi band a tema marinaresco/pirata come i Santianno o i Ye Banished Privateers penso che svolgono dannatamente bene il loro repertorio anche in modo teatrale ma se vogliamo addentrarci nel campo metal dobbiamo fare una determinata cernita perché molte sono le band che si spacciano per pirate ma non lo sono affatto se non solo per nome o per cercare di accalappiarsi una parte di ascoltatori con la spinta delle loro label. Le band che sono riuscite a fondere bene le melodie dei canti marinareschi col metal le possiamo contare con qualche dita mozzata come gli Alestorm, i Storm Seeker o i nostri pirati italiani i Great Master. Tra queste band mi sento d’includere anche i Red Rum, band inglese che era uscita in mare aperto da qualche anno e se ne era persa traccia. Finalmente sono tornati in porto portando con loro un ricco repertorio di folkeggianti canzoni piratesche dal pungente odore di alghe e salsedine.
“Book Of Legends” il loro secondo album si presenta con 10 canzoni di cui la prima traccia che è la title track è un intro vocale quindi dobbiamo passare alla seconda traccia per trovare il primo botto con l’allegra “Drunk And Disorderly” che apre le danze scorrendo su una fisarmonica e un coro avvincente. La prima vera cannonata però arrivata con “50 Gallons Of Ale”, avvincente, trascinante da cantare tutta d’un fiato, qui siamo proprio nel campo Alestorm.
“We Pirates” è un inno più sinfonico che si adatterà molto bene nell esecuzioni live. “Liar’s Dice” ha un aspetto molto teatrale che con il suo ritmo cadenzato ipnotizza l’ascoltatore trascinandolo nell’ennesimo dannato ritornello che continuerà a girare in testa fino al giorno dopo se non fosse per la successiva “Greatest Drink (In All The Land)” che è ancora più maledetta e cancellerà tutto quello sentito prima perché è un ritornello continuo… argh dannazione! …e dove non c’è la melodia della voce prendono campo le chitarre armonizzate a ripetere ancora e ancora la stessa melodia, aiuto!
Altro pezzo degno di nota è “Drunken Pirates (Ahoy!)”, melodie vincenti e gran bei ritornelli….tanto per cambiare.
Unica nota ahimè negativa è una produzione non all’altezza di questo disco ma vista la qualità della musica possiamo anche tollerarla.
“Book Of Legends” ha una durata di soli 33 minuti ma guardate il lato positivo potete mettere un bel repeat e lasciarlo suonare all’infinito lasciandovi trascinare da questa ciurma di pirati che vi farà divertire, ballare, cantare e soprattutto bere!! Ahoy!!
Country: UK
Style: Pirate Metal
Label: Trollzorn Records
Best Song: Greatest Drink (In All The Land)