Recensioni
TRAGEDIAN – Master Of Illusion
No ragazzi, non ci siamo. Seguo i Tragedian più o meno dagli esordi e nemmeno al quinto disco, la band del chitarrista americano Gabriel Palermo riesce a compiere il salto di qualità. “Master Of Illusion” è un lavoro che fa acqua da tutte le parti, proponendo un power metal in stile anni ’90 che non può competere con i big del genere.
I dieci brani che vanno a comporre il disco si muovono lungo coordinate già note: ritornelli melodici, doppia cassa a manetta, inserti di tastiere a doppiare i riff di chitarra ed assoli più o meno funambolici. Chiariamolo subito, è proprio la performance del leader della band ad essere scadente, con passaggi imperfetti e dal dubbio gusto, che rendono, a tratti, il livello quasi amatoriale. Sarà la produzione non certo “high business”, sarà il cantato del venezuelano Joan Pabon (tecnico, ma dotato di un timbro non eccezionale), ma a partire dall’opener “Into The Light”, si fa davvero fatica a promuovere il nuovo Tragedian. Anche gli inserti di keys sono piuttosto retrò nei suoni, rimandandoci alla mente un certo modo di suonare di certe band dell’underground della fine degli anni novanta, che facevano il verso ai nostrani Labyrinth o Eldritch. Interessate, pur non originale, “Exodo”, cantata in lingua spagnola e vicina a certi Avalanch dei primi 2000.
E dire che la sezione ritmica se la cava davvero egregiamente, ma non basta ovviamente a salvare “Master Of Illusion”. Da una band al quinto album ci sentiamo di pretendere di più, molto di più, per questo motivo invitiamo il buon Palermo a riordinare le idee e a “tornare a settembre” con un lavoro di tutt’altra caratura.
Country: International
Style: Power metal
Label: Pride & Joy
Top Song: Exodo