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METALLICA – 72 seasons

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Dal Black album sono passati oltre trent’anni, e ormai è chiaro che la musica dei Metallica è quella, al netto dei primi 4 album, qualche digressione più hard rock e quell’oscenità di St.Anger.

La band non ha nulla da dimostrare e non deve più rendere conto a nessuno… da Death Magnetic in avanti sembra che anche loro se ne siano finalmente resi conto, suonando senza più stress, senza più ansie commerciali o da prestazioni creative: scrivono e suonano quello che vogliono e che sanno fare meglio, senza preoccuparsi di dover innovare o stupire, punto.

Alla luce di tutto ciò, anche “72 Seasons” viaggia sugli stessi binari degli ultimi due lavori, quindi se cercate il thrash nudo e crudo lasciate perdere e se vi considerate metallari vecchio stampo o cercate qualche scossone in più andatevi a leggere la recensione di “Scorched” degli Overkill, che è uscito ieri, è una bomba e probabilmente vi darà più soddisfazione all’ascolto.

OK… ma quindi come suona “72 seasons”? Personalmente, e questa è una semplice opinione, l’ho trovato molto noioso, con alcuni (pochi) sprazzi di luce che però sono veramente poca cosa in un doppio album. Le canzoni sono molto lunghe, più di una attorno ai 7 minuti, e visto che personalmente preferisco canzoni breve e incisive ai mattoni che vanno troppo per le lunghe, sono convinto che sarebbe meglio limitare questi episodi a un paio di pezzi per album, a meno che non ci si chiami Dream Theater.

Abbiamo alcuni pezzi davvero belli, come “Lux Aeterna”, molto garage style e veloce quanto basta per risvegliarci dal torpore, o la title-track che anche al netto di alcuni rallentamenti qua e là è un perfetto opener, ha una bella dinamica, un ritornello figo e ci presenta un Hetfield in grande forma sia vocale che chitarristica; già dalla successiva “Shadows follow” però si inizia a capire che le cose verranno un po’ “allungate”, visto che più di una volta le parti vengono ripetute o riprese, quando in realtà il pezzo starebbe già in piedi da solo senza artefatti. Anche il singolo “If darkness had a son”, che a differenza di tanti commenti negativi che ho letto mi è piaciuta, parte veramente solo dopo una sorta di “sound check” di un minuto, mentre invece tracce come “Too far gone?” sono più concise e risultano quindi maggiormente dirette e convincenti.

Troviamo anche una serie di brani riempitivi, come “Crown of Barbed Wire” che sembra un patchwork di spezzoni e riff messi uno dietro l’altro senza un’idea organica, la ripetitiva “Chasing Light” , “Sleepwalk my life away” di cui mi sento di salvare solo il riff iniziale di basso, o ancora “You must burn”, il cui titolo mi aveva creato aspettative tanto da farmi immaginare una “Fuel pt. 2”, e invece è talmente lenta da far scendere la catena.

Vogliamo parlare di “Inamorata”? Certamente non mi aspettavo un’altra “Fade to Black”, ma questa non è neanche una “Bleeding Me”, e dopo i primi 7 minuti trascinati, la successiva parte strumentale lascia molto indifferenti, e neanche la reprise finale, dove trova spazio un assolo che non entusiasma per niente, riesce a risollevare le sorti di un pezzo che difficilmente ascolterete una seconda volta.

In tutto questo anche canzoni come “Screaming Suicide”, che già all’epoca del rilascio non mi aveva incuriosito più di tanto, o la più ispirata “Too far gone?” di cui abbiamo parlato prima rientrano tra le best songs dell’album, il che è tutto dire.

In conclusione 72 Seasons è un album molto sincero e maturo, che rappresenta il meglio dei Metallica nel 2023, decisamente inferiore ad Hardwired con cui condivide solo la prolissità, qui addirittura superiore. Già altre band “storiche” ci hanno abituato a questi album lunghi a tutti i costi (chi ha detto Iron Maiden… ???), ma “più minuti” non significa “maggiore qualità”, almeno a mio modo di vedere; credo che in definitiva, con qualche taglio e un paio di canzoni in meno “72 Seasons” sarebbe stato un album decisamente migliore nel suo complesso. Ma i Metallica sono i Metallica signori… quindi prego, accomodatevi nella stanza gialla e buon ascolto !

Country: USA

Style: heavy metal

Label: Blackened recordings

Best Songs: Lux Aeterna / 72 seasons

 

 

 

 

 

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