Recensioni
DISPYRIA – The Story of Marion Dust
Neanche farlo apposta, a pochi mesi dall’uscita del secondo album dei Legions of The Night, mi trovo tra le mani un altro lavoro totalmente devoto ai Savatage. I Dispyria altro non sono che il progetto del polistrumentista tedesco Jurgen Walzer, che con “The Story of Marion Dust” giungono alla terza uscita ufficiale sulla lunga distanza. Un concept album diviso in 8 capitoli, una sorta di metal opera, che vede tra le proprie fila proprio il singer degli americani, Zac Stevens, non nuovo a questo tipo di partecipazioni.
I Dispyria hanno come fonte di ispirazione i Savatage più recenti, quelli di “The Wake of Magellan”, tanto per intenderci, grazie ad una teatralità degli arrangiamenti e dei cori veramente marcata. Anzi, in alcune song del disco sembra di ascoltare passaggi della Trans-Siberian Orcherstra, come nell’intensa “Fire Child”, o addirittura i Jon Oliva’s Pain (ascoltare gli hammond di “The Mark”, please). Lizard Schultz presta la propria voce per 2 song (veramente top “Pandora’s Box”), mentre il veterano Ralph Scheepers compare nella sola “The Resistance”, invero il brano meno incisivo del lotto, tra cori gotici e accelerazioni power oriented.
“The Story of Marion Dust” non è un disco che consigliamo ai soli fan dei Savatage. I Dispyria confezionano un platter ai limiti del clamoroso, arrangianto finemente e cantato (neanche a dirlo) in modo magistrale da 3 fenomeni dietro al microfono. Disco passato per il momento inosservato, ma da avere assolutamente.
Country: Germany
Label: El Puerto Records
Genre: Symphonic Metal
Top Song: Fire Child