Recensioni
IN FLAMES – Foregone
Gli In Flames ritornano con il loro nuovo album “Foregone”, anticipato dall’EP “Meet your Maker” di non tanto tempo fa; l’anteprima non lasciava molto all’immaginazione e ci presentava una band in grandissima forma, quindi le mie aspettative erano piuttosto alte…
L’album a detta dei componenti della band è un perfetto mix di aggressività e melodia, e non posso far altro che dargli ragione, perché in effetti unisce in modo magistrale tutto ciò che sono e che sono stati gli in Flames, in un mix di diversi elementi che impreziosiscono il classico sound della band con elementi più moderni senza snaturarne l’essenza. Il breve intro strumentale “The beginning of all things”, acustico con archi, porta dritti a “State of slow decay”, dove la band dimostra ancora una volta di dettare legge nell’ambito del death melodico…
“Meet your Maker” è un altro pezzo da novanta: riff macinasassi, incedere mid-tempo, ritornello veloce e melodico che finisce per aprirsi in un assolo memorabile. Una menzione particolare per la doppietta “Foregone pt. 1 e pt. 2”, che riassumono perfettamente quest’album: velocissima la prima, che si apre con un riff davvero esplosivo (ascoltate i primi dieci secondi e capirete di cosa parlo) e procede con l’incedere dei classici del melodic death metal, concedendo qua e là piccolissimi spazi di respiro acustici e una splendida parte strumentale che sfocia nella sfuriata finale; la “part 2” invece è un po’ più “rilassata” e ci regala melodie vocali che si intrecciano a screaming e urli sguaiati creando contrasti molto piacevoli.
Non mancano poi brani dove i ritmi rallentano un po’, come la bellissima “Pure light of mind” (quasi una power ballad) o la meno ispirata “Cynosure”, sicuramente il pezzo più radiofonico del lotto . Se gli ultimi lavori degli In Flames avevano lasciato più che un semplice amaro in bocca, con questo “Foregone” la band rialza decisamente la testa, e finalmente ci offre un album che è davvero all’altezza della sua storia e delle innegabili capacità dei suoi musicisti; non è un ritorno nostalgico agli anni d’oro, bensì un’evoluzione del loro suono, che mantiene ciò che li ha resi famosi ma aggiunge la modernità e la freschezza che è mancata nei dischi precedenti.
Country: Sweden
Style: Melodic Death Metal
Label: Nuclear Blast
Best Song: Meet your maker